L’evoluzione dello Scandalo, e la definizione di persona comune.

C’è una strana e assurda volontà di massa che ci porta a vedere dietro a ogni fatto quotidiano uno scandalo e dietro allo scandalo la possibilità di farci giustizia sommaria, dalla serie che Renegade o il Giustiziere della notte ci fa un baffo, forse è colpa della nostra insistente capacità di volerci infilare in un contesto.
A questo mondo siamo tutti qualcosa: Carnivori, Vegetariani, Vegani, Comunisti, Fascisti, Complottisti, Razzisti e chi più ne ha, più ne metta.

Cosa vuol dire essere persone comuni? In questa era in cui l’informatizzazione è diventata una specie di piaga virale, essere “comuni” vuol dire non schierarsi ma avere opinioni ben precise su tutto e tutti, non mettersi nel circolo virtuoso del confronto ma arrivare diritti alla meta. Io lo so, Io ho ragione, Io ti spiego.

Bella assurdità.

Sull’onda dello scandalo più feroce, la morte fisica della satira che è immateriale, #CharlieHebdo, sto leggendo i commenti dei miei “concittadini del mondo”, chiaramente il mio focus è suoi “concittadini Italiani”, con una certa percentuale, che stimo verso il 40% intravedo un problema, che non è un problema piccolo, ma un problema epocale: non è stato un attacco terroristico ma una trama ben delineata di un paese non ben identificato (forse la Francia stessa) per alimentare la guerra nel medio oriente (dicono “loro”). E dicono anche molto altro.

Dal peggio c’è anche un meglio, e per chi “bazzica la rete” ci sono esternazioni forti con un valore etico di civiltà.

Mentre c’è chi da del suo meglio, c’è chi sprofonda nel peggio del peggio… per arrivare allo scandalo 2.0:

Io ho ragione, tu hai torto, tu sei una pecora, io ti vengo a cercare a casa e ti sparo.” Se pensate che la frase precedente sia una mia esternazione, vi sbagliate, è un mio riassunto abbastanza sommario di ciò che ho letto 3 minuti fa fra i commenti del video sul portale di YouReporter.it, lo scandalo vero e la sua evoluzione non dipende tanto dal fatto di per se tragico che delle persone siano morte, che queste persone abbiano perseguito la volontà di esprimersi (nella loro metrica artistica) e per questo ne abbiano pagato lo scotto, lo scandalo 2.0 è la necessità di tutti di voler creare ora la GUERRA SANTA verso qualcuno o qualcosa:

– Una Nazione
– Una Religione
– Una Etnia
– Un Partito Politico
– Un Ente segreto comandato dagli Alieni

SE e sottolineo SE c’è qualcuno dietro a ogni fatto quotidiano di cronaca nera, sicuramente con episodi come questi ha ben capito che per arrivare alla prossima guerra mondiale, non c’è bisogno della bomba atomica, basta un atto efferato e uno sharing di un video su un Social Network.

A volte non serve nemmeno un episodio tragico, come spiegavo qui, ci sono avvenimenti creati senza basi che spesso diventano virali, dietro a questo viral sharing diamo del nostro peggio.

Lo scandalo 2.0 peggiora poi nella sua evoluzione sociale, quella fuori del mondo multimediale in cui tutti ci arroghiamo di prendere parte alla nuova guerra, la nostra personale guerra verso il mondo di chi ha deciso di schierarsi verso altri fronti.

Ben venga lo scandalo; non temiate che nello scandalo sia sommersa l’autorità dello stato: anzi, nello scandalo si erge sempre più solida l’autorità stessa. […] È la catarsi liberatoria di ogni tensione. E voi giornalisti cosiddetti indipendenti ne siete, come dire, i sacerdoti benemeriti. […] è lo sterco concimante della socialdemocrazia: le dirò di più, è addirittura l’antidoto contro il peggiore dei veleni, che è la presa di coscienza per la gente. […] E io voglio vedere arrivare fra diciotto, vent’anni, nel 1987, anche l’88, scoppiare uno scandalo al giorno, all’ora: ministri, gente di direzione, industriali, gente incriminata in tangenti, in furti, una schifezza; tanto che sui giornali fanno più presto a fare la lista dei ministri che quel giorno non hanno rubato. Perché finalmente si arriverà al punto che anche noi italiani potremo gridare: Per Dio, siamo immersi nella merda fino al collo, ma è per questo che camminiamo a testa alta!- Dario Fo, Wikiquote

Fino a qui sembra tutto atrocemente anormale, qual’è l’assurdità allora?

La maggior parte di queste persone, sicuramente tutte, sono persone che procrastinano a modo loro attività per la salvaguardia di qualcosa e quindi leggo anche esternazioni come:

Salviamo gli animali, aiutiamoli, perché ogni essere vivente ha una sua dignità.

Aiutiamo i bambini poveri del XyZ-Gikistan, muoiono ogni giorno di fame.

No allo sfruttamento di massa dei lavoratori, impediamo gli abomini nei paesi del terzo mondo

Gli stessi personaggi alternano, buone cause a cattive intenzioni, etica morale incrollabile ad azioni fuori ogni etica.

Salviamo gli animali, aiutiamoli, perché ogni essere vivente ha una sua dignità.> “Questi XyZ-terroristi / Estracomunitari / Rom / BlahBlah del cazzo, uccidiamoli tutti.”

Aiutiamo i bambini poveri del XyZ-Gikistan, muoiono ogni giorno di famee” > “Mah, io sono una persona impegnata, mando sempre gli sms di 2 euro per chi ha bisogno, non ho tempo.”

o allo sfruttamento di massa dei lavoratori, impediamo gli abomini nei paesi del terzo mondo> “OH! E’ uscito l’iPhone 20, devo comprarlo, se non c’hai un iPhone sei uno sfigato, non lo sai?”

Lo scandalo 2.0 è l’evoluzione dell’uomo, quell’evoluzione che a me personalmente sconcerta e impaurisce. La miglior affermazione che posso associare al mio pensiero in merito al voler obbligatoriamente fare qualcosa è:

“Quando non sai che cosa dire, è meglio che non dici nulla.”

e aggiungo personalmente…

“Quando non sai che cosa FARE, è meglio che non FAI nulla.”

tamburino
Tamburino – Bambi

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