Siediti comodamente perché ciò che ti sto per dire sicuramente ti rovinerà la giornata, se non raggiungi mai i tuoi obiettivi, sappi che è colpa tua, MA in alcuni casi #AncheNO.
Il mio articolo non verte su: PRENDITI LE TUE RESPONSABILITA’ ne E’ COLPA DEL MONDO, TU SEI UN DISGRAZIATO/A INCOMPRESO.
Verte precisamente su ENTRAMBI.
Tutto ciò di cui parlo, l’ho sperimentato sulla mia pelle, e ho capito anche che, non essendo un soggetto speciale (in positivo o in negativo), tutti possono raggiungere i miei medesimi traguardi, potendo però argomentare la mia vita, cerco di non far commettere agli altri i miei errori. Non è una forma di buonismo personale, è solo la volontà di essere circondato, più che posso da persone “ricche” interiormente e cariche di buoni propositi.
Sai qual’è l’unico modo per diventare veramente tenaci e sopratutto sviluppare le tue capacità?
Ti voglio dare dei suggerimenti, partendo appunto dal topic principale, raggiungere un obiettivo. Rifletti su queste domande:
1. Quale obiettivo ho?
2. Quali azioni devo compiere per raggiungere l’obiettivo?
3. Ho analizzato plus e minus di raggiungerlo?
4. Ho analizzato le conseguenze del raggiungimento di questo obiettivo?
Hai risposto mentalmente a tutte queste domande? BENE!
Ora ti senti finalmente carico vero?
In genere non sei abituato\a a porti tutti questi quesiti, in fin dei conti per te… Ecco, appunto, ti è sorto un dubbio.
Si, precisamente, queste domande ti hanno aiutato molto MA (ancora per l’ennesima volta) c’è qualcosa che non ti torna.
La domanda ZERO? “Cosa è un obiettivo?”
Analizziamo cosa vuol dire obiettivo:
1. agg.
Aderente ai dati di fatto, improntato a serietà e imparzialità: un giudizio o.; esame o. ( part., la visita medica del paziente); storico, arbitro o.
non com.
In senso generico e nel linguaggio filosofico, oggettivo.
2. s.m.
Sistema ottico centrato convergente, che dà di un oggetto un’immagine reale, piana, capovolta, ingrandita o impicciolita, la quale può essere osservata con un oculare, raccolta su uno schermo (negli apparecchi di proiezione) o su un’emulsione fotografica (nelle macchine fotografiche), o essere convertita in un segnale elettrico che può essere registrato o trasmesso.
3. s.m.
Il punto cui è diretta una determinata operazione militare, tattica o strategica; part., il bersaglio cui è diretto il tiro dell’artiglieria o il bombardamento aereo in azioni belliche.
Obiettivo sensibile, vedi sensibile.
estens.fig.
Scopo, meta, risultato da raggiungere nell’ambito di un’attività o di un’impresa.
Origine:Dal lat. mediev. obiectivus, der. di obiectum ‘obietto’ •sec. XVI.
Come ho sottolineato in grassetto è “simpatico” vedere il vero significato della parola obiettivo, che nel nostro caso è raccolto nella prima e nella terza definizione.
L’obiettivo è qualcosa di: ADERENTE, REALE, SERIO, stai riflettendo? Ancora no?
Semplice. Se ti sei posto\a un obiettivo devi analizzare cosa è per te, è quella cosa chiamata “sogno nel cassetto“, bene, se pensi che i sogni non siano degli obiettivi, allora meriti ciò che stai vivendo.
Sai cosa dissero quelli di AT&T a un tipo chiamato Steve Jobs?
te lo riassumo così:
“Signor Jobs, lei è scemo. La sua tavoletta senza tasti non funzionerà, la gente è troppo abituata a toccare i tastini del telefono mentre scrive, e poi… mah.. un telefono serve per telefonare, al limite per scrivere degli sms. Arrivederci e Grazie.”
Sai di che tavoletta stavano parlando? di IPhone.
Tutto parte dal sogno, dal desiderio, ma un desiderio deve essere ponderato, quindi SE il tuo obiettivo è volare, sappi che non ti sto dicendo che puoi diventare Icaro, un X-Man, o un Mutante.
Però puoi disegnare e progettare un aereo, una nuova tuta per paracaduti, un jetpack, o tanto altro.
L’unico modo per arrivare a concepire un obiettivo è scoprire l’oggettività dietro al sogno e renderla palpabile.
Hai mai visto vincere una guerra, improvvisando delle mosse?
Se stai pensando perché prendo per spunto la guerra, ti permetto di vagliare l’ipotesi che io sia uno scemo, ma fondamentalmente sono uno scemo che ha lavorato tanto su di se. Quindi sono uno scemo consapevole.
Il PEGGIOR NEMICO DEL TUO OBIETTIVO SEI TU. Si, proprio TU, per poter raggiungere un obiettivo devi quotidianamente rideterminarlo, basandoti su vittorie e sconfitte transitorie, ma non devi MAI e poi MAI dubitare che arriverai al suo raggiungimento. Tutte le volte che cambi – per paura o per sfinimento – la tua meta si posticiperà irrimediabilmente, sei TU e solo TU il detrattore\trice della tua felicità.
Ogni guerra prevede un ragionamento a scacchiera, si fanno tante mosse per quanti ostacoli si trovano sul proprio cammino. Gli ostacoli, non sono limiti assoluti, alcuni andranno affrontati, altri andranno aggirati – non per codardia ma per astuzia – e la meta sarà qualcosa di unico, inimitabile, sarà la vittoria assoluta.
Ho scoperto a mie spese che l’unico modo per raggiungere un Obiettivo è sentire di averlo già raggiunto in partenza e quindi comportarmi con la stessa SICUREZZA, SAGGEZZA, TRANQUILLITA’, FELICITA’, per tutto il tragitto.
Migliori parole non saprei trovare:
Prima di arrivare al #AncheNO – in cui qualcuno inizierà a tirare qualche sospiro di sollievo – vorrei indicare alcuni punti sui quali ho basato la mia vita professionale:
1. Lavora sempre con persone più competenti di te. Se lavori con persone con competenze minori delle tue, ti troverai si ad avere il senso di potere, ma non riuscirai mai a crescere.
2. Gli obiettivi cambiano con la maturità biologica, ma non smettere mai di sorridere ai sogni del bambino dentro di te, quei sogni sono la base del tuo essere uomo\donna.
3. Non smettere mai di studiare, i famosi GURU dell’OVVIO, sono dietro a ogni angolo, non hai bisogno di un corso di formazione di 3 giorni per diventare un DIO, hai bisogno di studiare quotidianamente e arricchirti, frequentare dei seminari di studio collettivo, applicare, studiare, verificare, estrarre statistiche e poi ri-iniziare da capo… tipo per tutta la vita.
4. Non permettere mai a nessuno di dirti quanto vali (intellettivamente, emotivamente, economicamente) perché il valore aggiunto di ciò che fai è chi sei. Essendo unico\a il tuo valore lo decidi tu.
5. Ti viene corrisposto un importo economico per una prestazione professionale, non per la dignità, quella non ha un prezzo, non darglielo nemmeno tu.
Veniamo al momento migliore. Quello in cui ti leverai qualche sassolino dalla scarpa.
Sicuramente ci sono situazioni difficili, in cui districarsi personalmente non è alla portata di tutti, nei casi migliori SE il tuo ruolo è quello di responsabile di una business unit, o nel pratico il lavoro vede te come referente, potrai raggiungere il tuo agognato obiettivo, anche se nel tuo team c’è qualche testa calda.
Quindi SE: sei un\a Team Manager e il tuo obiettivo è quello di arrivare al prodotto XyZ, puoi passare a ruspa sulle teste di chi collabora con te, distruggendoli moralmente, psicologicamente e facendoli arrivare a pulire con lo spazzolino il WC dell’azienda per 10 giorni di fila, su tre turni e poi cacciarli via a pedate, negando per vincolo contrattuale anche il TFR.
SE pensi ciò, BENE.
E’ questa la fonte della tua rovina, il tuo #AncheNO dipende dal fatto che parti dal presupposto che: il male è al di fuori di TE e non dentro di TE. Sei una specie di piccola persona dentro il corpo moderatamente normale di una persona vera, che si nasconde dietro gli altri accusandoli di tutto. Lavora su di te, torna all’inizio dell’articolo, rileggilo e risolvi i tuoi problemi. I tuoi obiettivi arriveranno.
e SE invece: sei un\a CEO o una qualsiasi altra figura con potere decisionale, avete tutti insieme un obiettivo, però gli altri ti tirano sempre affondo. NON riesci ad avere mai l’ultima parola, anzi, ti senti perseguitato, quindi la tua decisione è quella di andartene, perché è l’unico modo. Fuggire, andare lontano, ri-aprire azienda, tu sarai da solo\a, tutto andrà meglio.
SE pensi ciò, MEGLIO.
E’ questa la strada giusta per arrivare all’auto-distruzione, il tuo #AncheNO dipende dalla volontà di non volerti prendere le tue responsabilità, non esiste il mondo in cui TU sei l’incompreso, in realtà è quella la reazione ad ogni forma di sfregamento con la vita, non conosci né la parola RESISTENZA né RESILIENZA. Forse per te non basto nemmeno io, che scrivo con la massima umiltà, tu hai bisogno di uno psicologo che ti faccia uscire dal tunnel dell’auto-persecuzione.
Scusami se ti ho preso in giro, facendoti credere che le risposte alla tua situazione personale sono fuori da te, ma questo stesso insegnamento l’ho ricevuto personalmente, in anni e anni di calci in culo. Francamente non penso che i calci, gli urli o gli insulti possano servire alla formazione umana o professionale, l’importante è far scaldare gli animi, renderci partecipi alla narrazione e scavare in profondità per arrivare alla vittoria.
5 commenti
Ti sei dato al blog anche te?! Bravo, molto interessante e, soprattutto, mi piace molto lo stile della scrittura. Mi sono iscritta alla news, così siamo in contatto. Un abbraccio anche a tua sorella.
Bellissimo…da PAURA!
L’ho girato a non so quanta gente xD
Fabiola Sacramati sono felice che l’articolo ti sia piaciuto! Poi un occhio professionale e critico come il tuo è importante 🙂
Anna Ficola grazie tesoro 🙂